Torre di Infreschi

Camerota, Salerno

Descrizione

Cronologia:

  • 1277 - Il re Carlo d’Angiò ordinò al Giustiziere di Principato Citra affinché le università di Camerota e S. Giovanni a Piro provvedessero alla sua custodia e manutenzione, quindi, la torre è precedente a questa data;
  • 1566 -  Inserita nel programma di costruzione di 19 torri indicate dall’ingegnere regio Benvenuto Tortelli;
  • 1568 -  Dopo che fu definito che le spese da sostenere erano da addebitare alle Università competenti, i lavori furono affidati al maestro Felice Buongiorno di Cava e a sopraintenderli fu chiamato il soprastante, Alfonso Dies;
  • 1578 -  I maestri di Cava Marino Sanvito, Matteo di Fioravante e Benedetto Padovano protestarono contro l’imprenditore Giovanfelice Buongiorno, dal quale avevano avuto l’incarico di costruzione della torre, nel luogo detto Negrado, a nome della Regia Corte;
  • 1776 -  Inserita nel piano delle torri del Regno di Napoli;
  • 1812 - Bombardamento della torre da parte della Marineria Inglese;
  • 1815 - La direzione generale di Armeria suggerisce di armare la torre;
  • 1866 - Decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre del 1866, indicata tra le opere militari in disuso che cessavano di essere considerate come opere di fortificazione e quindi alienabili;
  • 2020 - Attualmente è un rudere.

 

Descrizione architettonica:

La pianta è quadrata e misura alla base, riferiti alla quota del lato a monte, m. 15,85 per lato, è ipotizzabile la presenza di una cisterna al primo livello trovandosi il livello superiore a + 4,00 metri rispetto al piano di campagna a monte. L’intonaco è presente in più parti delle facciate per i primi tre metri, poi sono visibili solo piccole tracce che permettono di individuare il sistema costruttivo della mura a fasce sovrapposte variabili da 50 a 80 cm.

La parte superiore della torre è crollata in tutti e quattro i lati, su quello settentrionale è visibile una fascia di muratura a quota 11,00 metri rispetto al fronte mare, priva d’intonaco e realizzata in maniera differente da quella sottostante; a circa 70 centimetri più in alto sono distinguibili le tracce delle antiche cinque troniere. L’altezza complessiva, riferita alla piazza della torre, doveva raggiungere sul fronte mare i 15,00 metri.

I resti delle mura del primo livello lasciano individuare l’andamento della volta a botte di copertura dell’unico ambiente praticabile della torre con l’imposta sui due lati, nord e sud, ortogonali al fronte del mare aperto. La torre di Infreschi per il numero di troniere e per la posizione di difesa dell’omonimo porto naturale, è da ascrivere tra le torri di sbarramento previste nel piano difensivo costiero.

 

Notizie storiche:

La torre degli Infreschi si trova nel comune di Camerota, nei pressi di Porto Infreschi, il cui nome lo si fa derivare dalla presenza di una fresca sorgente che sgorga direttamente nel mare della baia.

Dalla torre verso nord si guarda l’insenatura naturale di Infreschi e in successione le torri di Calamoresca e di Trarro nel comune di S. Giovanni a Piro. Sul versante meridionale la torre comunicava con quella del Frontone.

La torre al capo Infreschi è inserita nel 1566 nel programma di costruzione di 19 torri indicate dall’ingegnere regio Benvenuto Tortelli da realizzare lungo la costa da Agropoli e la Calabria. La ritroviamo, con il nome di Torre del Capo deli Infreschi, nell’elenco delle 30 torri da realizzare nel Principato Citra, stilato dalla Regia Camera e notificato il 21 maggio 1566.

Visto l’interesse strategico ricoperto dalla piccola insenatura, ideale per il ricovero di vascelli inglesi che percorrevano in quegli anni le coste, fu la causa il 9 maggio 1812 della distruzione della torre che costituiva una minaccia per le imbarcazioni nemiche che si rifugiavano nel porto naturale.

La torre sarà bersagliata dalle cannonate e fatta saltare con mine per ordine di un ufficiale della marina inglese.

La torre degli infreschi fu compresa nel Decreto del Re Vittorio Emanuele II del 30 dicembre del 1866, che elencava le opere che cessavano dall’essere considerate come opere di fortificazione e quindi potevano essere vendute a privati.

 

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