Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Camerota, Salerno
Descrizione
Cronologia:
- 1492 - Costruzione della chiesa in seguito ad un contratto tra alcuni facoltosi cittadini di Lentiscosa e il clero locale;
- 1687 - Restauro, voluto dall’arciprete don Angelo Antonio Pizzuti;
- 1720 - Restauro voluto da don Francesco Pizzuti con un progetto di Romano e finanziato dalla Congrega dei Morti;
- 1727- Consacrazione della chiesa;
- 1889/1910 - Restauro con un progetto di Gennaro Marchitiello;
- 1934 - Restauro a cura di don Antonio del Gaudio;
- 1996 - Restauro a cura di don Gianni Citro;
Descrizione architettonica:
Chiesa a croce latina, sormontata dalla cupola maestosa e maiolicata con decorazione geometrica e policromata. Nell’abside, sopra l’altare maggiore di marmo, in un tempietto è posta l’icona della Beata Vergine, con San Francesco e San Carlo, dipinta da un pittore ignoto seicentesco.
Per gli altri altari minori, Giovanni Ciociano scrive che Il primo, è dedicato a San Leonardo, con il quadro della Madonna e Santi, il secondo, allo Spirito Santo; il terzo, a San Nicola di Bari, di diritto laicale; il quarto a Santa Caterina, di diritto laicale, con quadro della Vergine con Santa Caterina e San Domenico, datato 1625 e firmato dall’offerente Thomas Fenellus.
Nel 1687, durante il restauro la facciata viene rivestita di mattoni e pietre.
Notizie storiche:
Non si ha esatta notizia della fondazione della chiesa, perché all’epoca della cosiddetta militare occupazione, essa fu saccheggiata dai francesi e dai briganti e l’archivio bruciato. Vi è un altare, quello di Santa Caterina, dove si legge 1598, ma è presumibile che la chiesa sia di più antica data.
Secondo il curato Antonio Zito, in un manoscritto del 1872, potrebbe essere il 21 aprile 1492, quando il notaio Gagliardi redige lo strumento per la creazione della cappella di Santa Caterina. La chiesa viene eretta a parrocchia nel secolo XVI, come l’omonima chiesa di Camerota: i due edifici hanno, oltre al titolo, la coincidenza della saldezza strutturale e il culto mariano.
L’altare di San Leonardo, con quadro della Madonna e Santi, di diritto laicale fu demolito nel 1623;
Nel 1687, l’arciprete don Angelo Antonio Pizzuti aggiunge altri altari minori nel presbiterio e nella navata. Tra il 1889 e il 1910, la chiesa viene restaurata ed ampliata, con un progetto di Gennaro Marchitiello.
Nel 1720 le fondamenta furono consolidate dal parroco don Francesco Pizzuti. Il progetto fu realizzato da Romano e finanziato dalla Congrega dei Morti.
Ultimati i lavori, nel 1727, consacra la chiesa. A ricordo, nelle pareti interne vengono poste delle tavolette con croci bianche.
Il nuovo arciprete don Antonio del Gaudio, nel 1934, in seguito alla perizia dell’ingegnere Ragucci, fa eseguire la rifazione straordinaria della cupola, la rinnovazione generale della tettoia e la decorazione interna a stucco.
Gli ultimi lavori, effettuati con metodo di conservazione, che restaura senza distruggere, rispettano la sigla dei primi progettisti: la chiesa-edificio, come emblema del sensibile e del soprasensibile della comunità tutta.